Il disastro ambientale sulle coste della Siria.
Un vero e proprio disastro ambientale sta accadendo, in questi giorni, nel Mediterraneo, lungo le coste della Siria dove una centrale elettrica ha iniziato a riversare petrolio in mare. Una chiazza di ben 800 chilometri quadrati si è diretta verso le coste dell’isola di Cipro. L’incidente si è verificato il 23 agosto da un serbatoio di 15.000 tonnellate di carburante destinato al funzionamento della centrale elettrica di Baniyas. Grazie ad un improvviso cambiamento dei venti, il greggio si è allontanato dalle rive dell’isola. Ora un team di funzionari ciprioti, turchi e israeliani sta monitorando l’evoluzione della chiazza che sembra essersi quasi del tutto dissipata, anche se molti grumi di petrolio rimangono sul fondale.
Nel frattempo alcuni equipaggi stanno tentando di ripulire le tracce di greggio anche se l’impatto potrebbe comunque essere disastroso per gli ecosistemi marini, in un’area che può vantare oltre 17.000 specie di fauna marina. Ma oltre al danno ambientale, c’è da considerare anche quello economico per i già provati pescatori siriani che, tra l’altro, accusano il governo di incapacità di risolvere le problematiche dell’impianto, ormai obsoleto.