Scoperto il Dna integro di una donna vissuta 7.300 anni fa

Eccezionale scoperta quella che arriva dall’Indonesia dove, grazie ad una serie di studi, è stato individuato il Dna integro di una donna vissuta ben 7300 anni fa. L’annuncio è arrivato sulla pagine di Nature, dove sono stati pubblicati i risultati degli studi effettuati sui resti di Bessé, così è stata ribattezzata la donna, coordinati dal Max Planck Institute e dall’università australiana Griffith. Ciò che è emerso sono i legami genetici di Bessé con i devoniani e con gli aborigeni australiani. Questo consentirà certamente di approfondire meglio la ricostruzione delle antiche migrazioni umane. La scoperta del Dna è frutto di un lungo lavoro: i resti vennero infatti scoperti nella grotta di Leang Panninge, sull’isola Sulawesi, nel 2015. Qui vennero trovate numerose testimonianze di un’antica popolazione di cacciatori raccoglitori ma mai ci si sarebbe aspettati di riuscire addirittura a trovare il Dna.

“E’ la prima volta che si trova Dna umano antico in questa regione”, ha infatti confermato Adam Brumm, dell’università Griffith. È stato possibile leggere i filamenti genetici ricostruendo le origini della donna e identificando le sue parentele grazie a nuove tecniche molto sofisticate che riescono a trovare le molecole organiche non degradate dall’umidità e della variazioni di temperatura. Il risultato è incredibile: sono stati individuati forti legami con i primi umani moderni che 40mila anni prima si erano diffusi in Oceania dall’Eurasia ma sono emerse anche tracce di Dna Denisoviano. Si ritiene che questo gruppo umano arcaico occupasse un’area geografica molto ampia. Una sorpresa è stata invece la presenza di genoma legato ad alcune popolazioni asiatiche dato che la diffusione dall’Asia in questa regione è avvenuta solo 3.500 anni fa. Una puzzle che andrà dunque ricomposto da capo alla luce delle nuove informazioni.