L’impatto, avvenuto a marzo, ricostruito da un astronomo di Harvard.
Potrebbe essere stato l’impatto, nell’atmosfera terrestre, più grave degli ultimi anni quello avvenuto tra un satellite cinese ed un razzo russo. A renderlo noto è Jonathan McDowell, astronomo di Harvard che ha definito, su Twitter, l’evento come “la prima grande collisione orbitale confermata in un decennio“, individuo l’impatto in un registro dei dati della US Space Force. In questi ultimi appaiono i detriti della rottura del satellite cinese Yunhai 1-02, a metà marzo. Lanciato nel 2019, il satellite era relativamente recente, troppo per essersi disintegrato sotto il peso degli anni. Tra i detriti catalogati dalla Space Force ci sono anche quelli contrassegnati con il codice 48078. In questo caso si tratterebbe di un frammento di un razzo russo Zenit-2, in orbita dal 1996, e ora contrassegnato come “scontrato con un satellite”.
Risalendo ai dati orbitali, l’esperto ha scoperto come il razzo russo e il satellite cinesi siano passati a meno di 1 chilometro di distanza nella data in cui lo Yunhai è stato dichiarato danneggiato. La distanza indicata rientra nel margine di errore di calcolo pertanto è probabile che i due oggetti si siano scontrati ad una velocità superiore a quella di un proiettile. L’incidente ha prodotto 37 frammenti, ma altri potrebbero essere in orbita e non catalogati. In ogni caso, come spiega McDowell, non sembra che l’impatto abbia avuto conseguenze catastrofiche visto che il satellite Yunhai ha realizzato diversi aggiustamenti di orbita da marzo e pertanto risulta ancora controllabile. “Si tratta di un problema notevole”, ha spiegato l’esperto ad Insider e dimostra come queste piccole collisioni stiano diventando sempre più frequenti”.