La presenza di sodio nel corpo celeste consente la formazione della coda avvistata dagli osservatori.
Gli scienziati da tempo sanno che le comete dissolvono il ghiaccio mentre si avvicinano al Sole creando una propria scia di gas sotto forma di una “coda” mentre gli asteroidi non reagiscono allo stesso modo perché hanno una composizione chimica del tutto differente. Come un asteroide, 3200 Phaethon è un oggetto composto principalmente da roccia e non dovrebbe avere abbastanza ghiaccio per formare la coda luminosa e sfocata che spesso adorna le comete. Tuttavia, quando questo oggetto si avvicina al Sole, emerge una coda che fa assumere all’oggetto le sembianze di una cometa. Se in passato gli astronomi sospettavano che la coda di Fetonte fosse prodotta dalla polvere sollevata dall’asteroide stesso, ora i ricercatori indicano un motivo diverso all’origine del fenomeno: il sodio. I risultati del loro studio sono stati pubblicati su The Planetary Science Journal. Mentre Fetonte si avvicina al Sole, secondo la teoria, il sodio all’interno dell’asteroide si riscalda, si trasforma in vapore e filtra attraverso le crepe nella sua superficie. Nel processo, il sodio solleva una tempesta di polvere e piccole rocce che si spostano dietro di esso, illuminando Fetonte come una cometa formando la sua coda.
“Gli asteroidi come Fetonte hanno una gravità molto debole, quindi non ci vuole molta forza per espellere detriti dalla superficie o rimuovere rocce da una frattura“, ha spiegato Björn Davidsson, scienziato del Jet Propulsion Laboratory della NASA e coautore dello studio. “I nostri modelli suggeriscono che tutto ciò che è necessario per fare ciò sono quantità molto ridotte di sodio“, ha aggiunto. Mentre gli asteroidi sono spesso noti per contenere sodio, questa volta gli scienziati hanno visto solo deboli tracce di questa sostanza chimica nell’annuale pioggia di meteoriti Geminidi di dicembre, prodotta dai detriti di Fetonte che bruciano nell’atmosfera terrestre. Quindi è sorto naturalmente l’interrogativo su dove fosse, in realtà, il sodio mancante. Per risolvere il mistero, gli scienziati hanno analizzato i campioni di un meteorite atterrato in Messico nel 1969. Gli esperti ritengono che provenga da un asteroide con una composizione simile a quella di Fetonte. Quando i ricercatori hanno riscaldato quei campioni a temperature paragonabili a quelle sperimentate da Fetonte durante il suo viaggio attraverso il Sistema Solare, hanno scoperto che il sodio effettivamente “ribolle”. “La nostra ultima scoperta è che se le condizioni sono giuste, il sodio può spiegare la natura di alcuni asteroidi attivi, rendendo lo spettro tra asteroidi e comete ancora più complesso di quanto pensassimo“, ha concluso Joe Masiero, autore principale dell’indagine.