Per gli esperti è un’ulteriore prova del riscaldamento globale che sta interessando l’area.
Potrebbe rivelarsi una data storica quella dello scorso 14 agosto, per la Groenlandia e il meteo in generale, dopo il rilevamento, da parte del National Data Center of Groenlandia Snow and Ice (NSIDC), della prima pioggia a Summit Camp, la stazione meteo gestita dalla US National Science Foundation, situata a più di 3.200 metri sul livello del mare. Durante la pioggia, durata diverse ore, la temperatura dell’aria è ha superato lo zero per circa nove ore. Si tratta della terza volta in meno di un decennio che si registravano temperature così alte e neve bagnata in quest’area della Groenlandia così impervia e fredda. E mentre la pioggia bagnava la stazione meteorologica, lungo la costa sud-orientale della Groenlandia veniva registrato uno scioglimento superficiale accelerato. L’estensione massima della superficie fusa è stata registrata sabato raggiungendo gli 872.000 chilometri quadrati.
I ricercatori spiegano che gli oltre 7 miliardi di tonnellate di acqua piovana caduti sulla Groenlandia hanno contribuito al disgelo e avvertono che questi scioglimenti, su larga scala, possono causare gravi danni alla calotta glaciale, anche se durano solo pochi giorni perché l’acqua può assorbire l’energia solare e far sciogliere più velocemente il ghiaccio circostante. “Durante gli eventi di scioglimento, questi processi possono verificarsi su parti della calotta glaciale che non subiscono abitualmente lo scioglimento, causando un’ulteriore diffusione dell’impatto“, ha affermato Lauren Andrews, glaciologa della NASA. Gli esperti attribuiscono i recenti fenomeni al riscaldamento globale. “Questo evento da solo non ha un grande impatto, ma è indicativo della crescente estensione, durata e intensità del disgelo in Groenlandia”, ha commentato il ricercatore Ted Scambos al Washington Post. All’inizio del mese, gli scienziati danesi hanno avvertito che la calotta glaciale della Groenlandia ha subito un “enorme evento di scioglimento” che si è verificato in un solo giorno nel mezzo di un’ondata di calore che ha colpito l’emisfero settentrionale della Terra.