L’imbarcazione potrebbe aver preso parte alla “Battaglia delle Isole Egadi” nella prima guerra Punica.
Il ritrovamento è avvenuto a 98 metri di profondità nel corso di una perlustrazione coordinata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia. All’interno del relitto, sono state rinvenute delle anfore, rimaste integre, di tipo Almagro 51 originarie della penisola Iberica. L’imbarcazione è stata individuata nei fondali di Levanzo grazie al side scan sonar a bordo della nave oceanografica Hercules. Secondo gli esperti, la nave potrebbe aver partecipato alla Battaglia delle Isole Egadi, battaglia conclusiva della prima guerra punica vinta dai romani nel 241 a.C. “L’eccezionale scoperta è una conferma di quanto già sostenuto dalla Soprintendenza che aveva indicato le Egadi come una fonte inesauribile di microstorie che ci portano verso la conoscenza della nostra storia e della nostra identità” dichiara Valeria Li Vigni. Poche settimane fa, un’altra imbarcazione è stata scoperta nelle acque antistanti l’Isola della Femmine.
“Questa nuovo ritrovamento è l’ennesima dimostrazione di un lavoro incessante che prosegue sui nostri fondali per scoprire nuovi siti sommersi. L’uso più frequente di nuove tecnologie nel campo della subacquea sta consegnando risultati soddisfacenti. La Sicilia è un prezioso scrigno di tesori che ha la capacità di raccontare il passato arricchendolo di dettagli sempre nuovi” ha dichiarato Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Nel 2022 verrà realizzata una rappresentazione in 3D del relitto e del suo carico di anfore dalla SopMare e dall’Università di Malta grazie al contributo del professor Timmy Gambin.
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