Germania: identificate le più antiche vittime delle peste

Nel codice genetico di due uomini vissuti 5.000 anni fa, gli scienziati hanno rinvenuto la presenza del batterio Yersinia pestis.

La peste è una malattia infettiva di origine batterica, causata dal bacillo Yersinia Pestis. Si tratta di una zoonosi, ovvero una malattia che può essere trasmessa dagli animali all’uomo in modo diretto o indiretto. Può essere veicolata da diverse specie di roditori e il principale vettore è la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis). Si presente sotto forma di diversi quadri clinici, differenziati in base ai diversi apparati dell’organismo in cui si manifesta l’infezione: peste bubbonica, setticemica e polmonare. Il team di scienziati dell’università di Kiel in Germania, analizzando il DNA prelevato dai denti e dal cranio di 4 persone ( 2 uomini, 1 donna e 1 bambino) decedute 5.000 anni fa, hanno scoperto nei due individui di sesso maschile, proteine compatibili con la presenza nel sangue del batterio della peste.

Germania: identificate le più antiche vittime delle peste.

I due uomini, due cacciatori-raccoglitori, sono stati identificati come le vittime più antiche di peste fino ad oggi rinvenute. Secondo le affermazioni degli esperti, la peste di 5000 anni fa veniva trasmessa all’uomo solamente dagli animali e con molta probabilità, gli uomini scoperti potrebbero essere stai morsi da un castoro. Dalle diverse analisi effettuate, si è giunti alla conclusione che la malattia era cronica e diffusa, poteva cioè uccidere ma non aveva la capacità di estendersi e diventare una epidemia. Non la pensa così invece Simon Rasmussen, biologo presso l’Università di Copenaghen, che sostiene che la peste sia la principale causa del declino delle popolazioni del neolitico. Secondo le sue affermazioni, gli insediamenti umani, le migrazioni e i commerci avrebbero favorito la diffusione dell’infezione.

Fonte:

https://www.bbc.com/news/science-environment-57658859