Uno studio combinato di modelli teorici, studi di laboratorio e osservazioni suggerisce un’altra spiegazione per gli strani riflettori radar trovati sotto la superficie ghiacciata dell’area.
Al di sotto della superficie ghiacciata del polo sud di Marte, potrebbe non nascondersi un lago subglaciale di acqua liquida, ma una sostanza del tutto differente, secondo uno studio dell‘Institute of Planetary Sciences negli Stati Uniti e dell’Università di York in Canada. Secondo le analisi degli esperti, ”i riflettori radar” rilevati al polo sud del pianeta rosso segnalano, infatti, la presenza di argille ghiacciate, in particolare minerali di silicato di alluminio idratato o minerali di smectite. Scoperte grazie alle rilevazioni radar dell’orbiter MARSIS, installato a bordo dell’orbiter Mars Express dell’Agenzia spaziale europea, queste aree ad alta riflettività hanno fatto al lungo interrogare gli esperti destando scalpore ed alimentando le probabilità che il pianeta rosso potesse essere reso, in futuro, abitabile.
“Ad oggi, molte ricerche precedenti hanno sentito la presenza di un bacino. Oggi, grazie al nostro documento dimostriamo che un altro materiale è la causa più probabile delle anomali registrate nelle osservazioni“, ha spiegato il planetologo Isaac Smith dell’Università di York nella pubblicazione resa nota sul Geophysical Research Letters. ”Il nostro studio ha combinato modelli teorici con misurazioni di laboratorio e osservazioni del Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) sull’orbita Mars Reconnaissance della NASA. Tutti e tre hanno mostrato che le smectiti possono creare riflessi e che le smectiti sono presenti nel polo sud di Marte“, ha spiegato Smith. Tuttavia, un recente commento della NASA ha specificato che sebbene queste siano “spiegazioni più logiche dell’acqua liquida“, non c’è ancora modo di confermare a cosa siano dovuti questi misteriosi segnali radar senza scendere sulla superficie marziana e “perforare chilometri di ghiaccio“.