Individuati anche i resti di un molo grazie ad un sonar del CNR.
I resti di un’antica strada e di un molo di epoca romana sono stati scoperti nelle profondità della laguna di Venezia, nel canale Treporti. Scoperti grazie ad una mappatura dei fondali, realizzata attraverso un sonar ad alta risoluzione, i resti confermano come già secoli prima della fondazione ufficiale del capoluogo veneto fossero presenti insediamenti stabili, collegati da strade con le vicine località lagunari di Chioggia ed Altino. I risultati della ricerca sono stati resi noti su Scientific Reports da un team di esperti dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ismar-Cnr) e dell’Università Iuav di Venezia. “Abbiamo mappato il fondale grazie al sonar perché il nostro obbiettivo era di analizzare, in 3D, la morfologia dei canali, che di solito risultano difficili da indagare per la torbidità dell’acqua”, ha dichiarato all’ANSA Fantina Madricardo del CNR. “Esaminando i dati raccolti, abbiamo notato la presenza di 12 strutture di natura antropica, allineate per oltre un chilometro in direzione nord-est a circa quattro metri di profondità”.
In realtà una prima struttura fu scoperta grazie alla ricerca di Ernesto Canal nel 1985 insieme ad alcune anfore ed antichi basoli, le pietre usate per la realizzazione delle strade romane. Altre scoperte simili furono realizzate l’anno scorso durante un’ispezione del Nucleo Sommozzatori della Polizia. Su queste basi, gli esperti, dopo un confronto con i sub, hanno realizzato un’indagine approfondita grazie alla quale è emerso, a poca distanza dalla porta del lido ed a circa 11 metri di profondità, quattro strutture: la più grande di oltre 135 metri di lunghezza ed alta quattro. “Potrebbe trattarsi di un muro – ha ipotizzato Madricardo – probabilmente una parte di una struttura portuale o di un molo”. Lo studio ora continuerà con l’obbiettivo di comprendere meglio la natura dei reperti e degli effetti della presenza delle grandi dighe come il Mose.