Giganteschi muri d’acqua si abbatterono sulle coste del nostro pianeta. Ora ne abbiamo le prove.
Quando 66 milioni di anni fa un asteroide di dimensioni comprese tra i dieci ed i quattordici chilometri precipitò sul nostro pianeta, provocando l’estinzione di gran parte degli esseri viventi, si verificò anche un colossale tsunami che devastò le coste. Oggi sembra che le tracce di quelle enormi onde siano state scoperte in Louisiana. Gigantesche increspature fossili, di oltre 16 metri, sono state individuate grazie all’analisi dell’attività sismica condotta da una società energetica americana. Le formazioni, distanti oltre un chilometro l’una dall’altra, mostrano una lunghezza d’onda di circa seicento metri e un’altezza di 16; dimensioni che le rendono le più estese increspature mai scoperte sul nostro pianeta. Per analizzare l’orientamento delle onde, gli studiosi hanno tracciato una linea perpendicolare scoprendo come giungano direttamente al cratere di Chicxulub, in Messico, prodotto dalla caduta dell’asteroide sul nostro pianeta. Si tratta di un’ulteriore prova degli effetti devastanti dell’oggetto spaziale sulla Terra.
Recenti ricerche avevano ipotizzato come la caduta dell’asteroide avesse causato un sisma di magnitudo superiore all’undicesimo grado e uno tsunami nel Golfo del Messico con onde superiori ai 1.500 metri. L’impatto di questi veri e propri muri d’acqua sulla costa avrebbe creato le increspature, successivamente sepolte sedimenti, e oggi scoperte dagli esperti americani.
Fonte:
https://www.reuters.com/article/us-dinosaurs-asteroid-idUSTRE6233YW20100304