A causa della siccità, molti cuccioli di fenicotteri sono stati ritrovati morti nel lago Salato.
Secondo quanto affermato dalle associazioni ambientaliste, la scarsità di pioggia, la conseguente mancanza d’acqua e l’agricoltura intensiva hanno causato questa catastrofe. I droni sorvolando l’area, hanno raccolto le immagini degli animali coperti dal fango secco e bruciati dal sole. Il lago Salato è il secondo lago per ampiezza in Turchia ed è una colonia molto importante per questi uccelli. All’interno della colonia, si sono schiuse solo 500 uova e molti piccoli appena nati, sono morti per l’assenza di acqua. Nonostante la preoccupazione della associazioni ambientaliste e animaliste, il ministro dell’agricoltura Bekir Pakdemirli dichiara che le coltivazioni intensive non hanno contribuito alla strage e che il numero dei fenicotteri morti sarebbe sopravvalutato. Non la pensa così la fondazione ambientale Tema che denuncia l’abuso di risorse idriche per l’irrigazione dei campi a causa della scarsità di precipitazioni in zona.
“La colpa è dei sistemi di irrigazione selvaggia praticati dagli agricoltori locali. Le riserve di acqua provenienti dal fiume che alimenta il Lago Salato vengono reindirizzate verso i terreni coltivati. Non arrivando più l’acqua al lago, questo si è seccato causando questa tragedia” ha denunciato il fotografo naturalista Fahri Tunc. Dal 2000, il Lago Salato è stato dichiarato area protetta con lo scopo di salvaguardare la biodiversità del luogo ma questo non è stato sufficiente. L’ong turca sta cercando una soluzione al problema e vorrebbe creare una nuova oasi protetta nel golfo di Smirne. La crisi climatica e le pratiche agricole poco sostenibili sono state le principali colpevoli della morte di questi animali.
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