Si tratta, secondo gli esperti, di un coleottero vissuto ben 230 milioni di anni fa.
L’animale denominato Triamyxa coprolytica è un lontano antenato di un coleottero ed è stato rinvenuto all’interno di un coprolite, escrementi fossili di un dinosauro vissuto nel Triassico ovvero il primo periodo del Mesozoico. Molto probabilmente, queste deiezioni appartenevano ad un Silesaurus opolensis rettile estinto, che faceva parte della famiglia degli arcosauri e che poteva raggiungere i due metri di lunghezza e un peso di 15 kg. La punta della mandibola del Silesaurus, era sprovvista di denti e i paleontologi ritengono che potesse essere simile ad un becco corneo con il quale riusciva a beccare gli insetti da terra e a mangiare la mistura di sostanza organiche morte come foglie e rami. Il team di scienziati dell’Università di Uppsala che ha diffuso la notizia del ritrovamento, ha utilizzato una tecnica di imaging chiamata anche microtomografia con radiazione di sincrotrone, riuscendo ad osservare all’interno del fossile, alcuni insetti molti dei quali ben conservati. Tra questi piccoli animali è stato identificato questa nuova specie di coleottero arrivato fino a noi in maniera quasi perfetta, grazie alla presenza di fosfato di calcio nelle feci.
Con molta probabilità, il dinosauro si stava nutrendo e accidentalmente ha anche ingerito questi insetti che sono stati rinvenuti sminuzzati in maniera grossolana. Martin Qvarnstrom, paleontologo presso l’università di Uppsala, ha dichiarato:” Sono rimasto stupito nel vedere quanto fossero ben conservati i coleotteri. Quando sono apparsi sullo schermo, era come se ti stessero guardando. Tutto questo è stato possibile grazie alla composizione fosfatica di calcio dei coproliti che ha aiutato a preservare questi delicati fossili”. Secondo quanto affermano gli scienziati, grazie a questo ritrovamento ora è possibile capire che aspetto avessero gli insetti nel periodo del Triassico.
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