Orbitanti a 130 anni luce di distanza, i pianeti possono fornirci informazioni essenziali sulle origini della Terra.
Un gruppo di pianeti ”in età adolescenziale” è stato scoperto intorno alle stelle TOI 2076 e TOI 1807. Questi mondi possono fornire agli scienziati informazioni essenziali su uno stadio evolutivo dei pianeti ancora poco conosciuto. “I corpi celesti di questi due sistemi sono in una fase di transizione del loro ciclo di vita“, ha spiegato Christina Hedges, astronoma del Bay Area Environmental Research Institute di Moffett Field e dell’Ames Research Center della NASA nella Silicon Valley, in California. “Non sono neonati, ma non sono nemmeno sviluppati del tutto. Imparare di più su questi pianeti, in fase di transizione, ci aiuterà a capire meglio le caratteristiche dei pianeti più vecchi che compongono gli altri sistemi”. Lo studio, guidato da Hedges, è stato pubblicato su The Astronomical Journal e descrive le due stelle collocate ad oltre 130 anni luce di distanza dalla nostra posizione, nelle costellazioni settentrionali di Bootes e dei Cani da Caccia. Entrambe sono stelle di tipo K, stelle nane più arancioni del nostro Sole ed hanno un’età di circa 200 milioni di anni; meno del 5% dell’età del Sole.
Nonostante la distanza che le separa, le due stelle viaggiano nello spazio nella stessa direzione, pertanto gli astronomi pensano siano in qualche modo correlate; forse nate dalla stessa nube di gas. Sia TOI 2076 che TOI 1807 sperimentano brillamenti stellari molto più energetici e frequenti rispetto al Sole. ”Dal momento che il Sole potrebbe essere stato altrettanto attivo in passato – spiegano gli studiosi – questi due sistemi potrebbero fornirci una finestra sulle condizioni primordiali del Sistema Solare“. Il pianeta TOI 1807 b, individuato grazie a TESS, è grande circa il doppio della Terra e completa un’orbita ogni 13 ore. Intorno all’altra stella, invece, gli esperti hanno individuato tre ”mini-Nettuno”, oggetti con diametri compresi tra quelli della Terra e di Nettuno. Il pianeta più interno, TOI 2076 b, è circa tre volte più grande della Terra e fa il giro della sua stella ogni 10 giorni. I mondi esterni TOI 2076 c e d sono entrambi poco più grandi della Terra di quattro volte ed hanno orbite che superano i 17 giorni. TOI 1807 b è l’esempio più giovane mai scoperto di un pianeta di ‘‘periodo ultracorto”. Secondo i modelli teorici, i pianeti avevano inizialmente atmosfere molto spesse, lasciate, dalla loro formazione, dai dischi di gas e polvere delle stelle nascenti. In alcuni casi, i pianeti hanno perso le loro atmosfere iniziali a causa della radiazione stellare attraverso un processo che ha lasciato dei nuclei rocciosi. Alcuni di questi mondi, però, potrebbero aver continuato a sviluppare atmosfere secondarie attraverso processi planetari come l’attività vulcanica. L’età relativamente recente delle stelle significa anche una quota maggiore di radiazione. TOI 2076 b riceve 400 volte più luce UV dalla sua stella rispetto alla Terra dal Sole e TOI 1807 b ne riceve circa 22.000 volte di più. “Molti oggetti che studiamo in astronomia si evolvono su scale temporali così lunghe da non essere visibili per un essere umano”, ha dichiarato il co-autore Trevor David, ricercatore presso il Centro per l’astrofisica computazionale del Flatiron Institute a New York. York. “Se vuoi vedere come si evolvono i pianeti, la soluzione migliore è trovare molti pianeti di età diverse, perciò la scoperta di TESS dei sistemi TOI 2076 e TOI 1807 fa progredire la nostra comprensione della fase adolescenziale degli esopianeti”.
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