Il ritrovamento è avvenuto a Pontecagnano Faiano, un importante avamposto della civiltà etrusca nell’Italia pre-romana.
Il fanciullo che visse nel IV secolo a.C è stato rinvenuto con un costume maschile , una cintura di bronzo tipica dei guerrieri del periodo e due tazze di ceramica ai piedi, contenenti del cibo e del vino che gli avrebbero assicurato l’accesso nell’aldilà e un posto alla cerimonia di banchetto chiamato simposio. La notizia è stata diffusa dall’archeologa Gina Tomay, direttrice del museo e responsabile degli scavi. Tomay ha dichiarato che la tomba del “bambino guerriero” è la numero 10.000 dello scavo e che questo segnala, oltre 60 anni di successo e professionalità. Le indagini archeologiche sono state condotte dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in un’area destinata alla realizzazione di un complesso residenziale. La sepoltura fa parte di una grande necropoli impiantata alla fine del V secolo a.C e che fu frequentata fino all’insediamento romano.
La maggior parte delle tombe rinvenute nel sito si possono far risalire alla fine del V e metà del III secolo a.C e possono darci un’idea del costume funerario dell’epoca differenziato in base alla classe sociale, al sesso e all’età dei defunti. La tomba è stata identificata dagli archeologi come una tomba a cassa e utilizza come materiale di costruzione il tufo grigio campano e la lavorazione attesta una certa cura e ricercatezza. La parte superiore dello scheletro è stata danneggiata dall’infiltrazione di alcune radici e dalla presenza di animali. La colonia etrusca raggiunse il suo apice tra l’VIII e il VII secolo a.C. in una zona particolarmente favorita dalla natura e anche dalla vicinanza del mare. Oggetti provenienti da tutto il Mediterraneo, dalla Grecia all’Egitto, dall’Estremo Oriente alla Sicilia e alla Sardegna sono stati ritrovati a Pontecagnano. Pochi chilometri di terreni agricoli e il fiume Sele, separano l’insediamento dalla storica città greca di Paestum a ovest, mentre poco più a sud si trova Pompei. Il direttore generale dei musei pubblici italiani Massimo Osanna, ha affermato che il ragazzo etrusco è un caso di studio interessante e prezioso. Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara e dal Soprintendente Architetto Francesca Casule, entrambi presenti sul cantiere.
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