L’assenza dell’uomo nell’area ha favorito lo sviluppo di un ibrido molto raro in natura.
Gli scienziati hanno rilevato una nuova specie ibrida nei territori vicino al sito dell’incidente nucleare di Fukushima del 2011. A renderlo noto è un nuovo studio pubblicato mercoledì sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Si tratta di un ibrido tra cinghiale e maiale apparso in seguito al fatto che i cinghiali, che proliferavano nell’area evacuata in assenza dell’uomo, hanno iniziato a riprodursi con i suini domestici fuggiti dagli allevamenti. Per realizzare lo studio, i ricercatori hanno analizzato i campioni di DNA dei muscoli di 243 animali prelevati dai macelli locali. I risultati hanno indicato che 31 cinghiali, ovvero il 16% degli esemplari di questa specie, risultano ibridi .
Naturalmente “il fatto che maiali e cinghiali si siano incrociati non ha nulla a che fare con le radiazioni“, ha spiegato al Daily Mail il ricercatore a capo dello studio Donovan Anderson dell’Università di Fukushima in Giappone. “Sebbene si tratti di animali tecnicamente radioattivi, le radiazioni non hanno nulla a che fare lo sviluppo degli ibridi, che, invece, è dovuto all’accoppiamento tra maiali e cinghiali”, ha sottolineato lo scienziato. Secondo Anderson, il cinghiale di Fukushima “è ancora relativamente contaminato e può variare da nessuna rilevazione di radionuclidi a 30.000 becquerel per chilogrammo”, una quantità “insignificante” nel caso in cui esseri umani mangiassero la carne di questi animali.