I satelliti rottamati alla deriva nell’atmosfera, rischiano di diventare un grave problema per lo strato di ozono che ci protegge dalle radiazioni del Sole.
L’ozonosfera è lo strato dell’atmosfera in cui si concentra la maggior parte dell’ozono, un gas serra particolare: l’ozono trattiene e assorbe parte dell’energia proveniente direttamente dal Sole, in particolare i pericolosi raggi ultravioletti nocivi per l’uomo. Il “buco nell’ozono” negli ultimo anni si è ridotto grazie anche al divieto di clorofluorocarburi ovvero dei composti chimici contenenti cloro, fluoro e carbonio, utilizzati come propellenti per aerosol, come agenti refrigeranti e nella preparazione di materie plastiche espanse. Adesso gli scienziati sono preoccupati per un eventuale buco nell’ozono che potrebbe formarsi a causa del deterioramento dell’alluminio di satelliti ormai inutilizzabili, che orbitano intorno alla Terra.
Ogni tipologia di satellite, dopo un certo periodo di tempo, smette di funzionare e rimane a vagare nell’atmosfera deteriorandosi e perdendo anche pezzi. Questi rifiuti non appartengono solo alla agenzie spaziali nazionali, ma anche a compagnie private che producono e li lanciano in orbita. La pericolosità di questa spazzatura spaziale, è stata da tempo sottovalutata dagli scienziati data la presenza anche di numerosi meteoriti orbitanti che non destavano preoccupazione. I meteoriti, formati da elementi naturali non creano danni nell’atmosfera a differenza dei metalli che si utilizzano per costruire i satelliti. Il metallo più pericoloso, secondo quanto affermano gli esperti, è l’alluminio perché questo materiale, brucia a contatto con l’ozono consumando la riserva protettiva di questo gas che diventa ossido di alluminio (allumina) che può alterare il clima della Terra. L’alumina, potrebbe anche provocare l’ingrandimento del buco già presente e addirittura, crearne uno nuovo.