La scelta di introdurre i marsupiali, per proteggerli dalla forma di cancro che ne ha decimato il numero, si è rivelata una vera e propria catastrofe per gli uccelli.
I diavoli della Tasmania hanno spazzato via l’intera popolazione di pinguini blu su un’isola australiana. A riportarlo è il giornale inglese The Guardian citando l’organizzazione BirdLife Tasmania. Si tratta di Maria Island, una piccola isola rocciosa situata a quattro chilometri dalla Tasmania, dove tra gli anni 2012-2013 è stata introdotta una popolazione iniziale di 28 esemplari di marsupiali, numero che nel 2016 aveva già raggiunto le 100 unità. Ora si stima che questi mammiferi predatori abbiano ucciso 3000 coppie di pinguini nani, secondo un recente studio che ha confermato la loro completa scomparsa sull’isola. “Ogni volta che gli umani hanno introdotto mammiferi nelle isole oceaniche, deliberatamente o accidentalmente, il risultato è sempre stato lo stesso: un impatto catastrofico su una o più specie di uccelli“, ha affermato Eric Woehler, coordinatore di BirdLife Tasmania.
Indicata inizialmente come ”rifugio” per salvaguardare i diavoli della Tasmania, per la presenza di uno sparuto gruppo di gruppo di marsupiali non affetti dalla forma di cancro contagioso che ha colpito la specie negli anni ’90 decimandone la specie, l’isola ha ospitato un numero sempre maggiore di marsupiali. Ma se l’obbiettivo di proteggere i diavoli è stato raggiunto, tutto ciò è avvenuto ai danni degli altri animali. Già come avvertito dal Dipartimento delle industrie primarie, dei parchi, delle acque e dell’ambiente della Tasmania nel 2011 l’introduzione di questi carnivori avrebbe potuto comportare un impatto negativo sulle colonie di pinguini. Ma oltre all’estinzione della ”berta maggiore della Tasmania”, a rischio ci sono anche altri uccelli come le oche grigie, costrette da tempo a nidificare sugli alberi per evitare i loro attacchi.