La cosiddetta febbre del topo è provocata da un virus presente negli escrementi dei roditori.
Da alcune settimane nelle regioni slovene di Tarnova ed Aidussina, a pochi chilometri dal Friuli Venezia Giulia, sono stati registrati numerosi casi di infezione da hantavirus, con un caso anche nel nostro paese (un contadino di confine sloveno che si è recato al pronto soccorso italiano di Gorizia in condizioni non gravi). Diffuse in tutto il mondo, le infezioni da hantavirus vengono trasmesse dai topi che espellono il virus attraverso le loro deiezioni. Gli uomini possono esserne contagiati inalando il virus prodotto dalle feci e dall’urina, attraverso il tocco di un terreno contaminato e con il morso di un roditore. Nelle aree rurali può accadere di contagiarsi attraverso l’inalazione del virus durante la pulizia di uno spazio chiuso come una cantina. In generale ad essere maggiormente esposti all’hantavirus sono i contadini, gli allevatori e i forestali. La trasmissione non avviene mai da uomo a uomo, ma esclusivamente da animali all’uomo. Appena infettato il topo produrre il virus per sempre.
Secondo fonti locali, l’infezione da hantavirus avrebbe interessato dal primo gennaio al 10 giugno ben 213 persone, tra cui 64 nella zona di Goriška, al confine con l’Italia, con una crescita notevole dei contagi nel corso degli ultimi giorni. Oltre a pochi casi di ricovero, però, non si registrano decessi. L’infezione si manifesta dapprima con una febbre molto alta, mal di testa, crampi all’addome, congiuntivite, un colore rosso diffuso al viso, difficoltà a respirare. La durata dell’infezione varia dalle due a alle quattro settimane, ma se non curata può provocare gravi conseguenze come la nefropatia epidemica, emorragia, sindromi polmonari. Ad oggi non esistono cure specifiche o un vaccino, ma farmaci antivirali. Per evitate l’infezione il ministero della Salute invita ad evitare l’esposizione ai luoghi frequentati dai topi e dai loro escrementi, lavare spesso le mani e indossare una mascherina durante la pulizia di aree contaminate.