Il metano potrebbe essere prodotto da batteri metanogeni.
È uno degli 82 satelliti che orbitano intorno a Saturno, Encelado è oggi indicato come uno dei corpi celesti più interessanti per la scoperta di forme di vita extraterrestri da quando la sonda Cassini ha registrato un’attività inaspettata, ovvero dei geyser di acqua, idrogeno e metano. La piccola luna, dal diametro di appena 402 chilometri, potrebbe ospitare “metanogeni”, cioè microbi che si nutrono di idrogeno e anidride carbonica producendo metano.
“La presenza di metanogeni potrebbe spiegare la quantità di metano presente sulla luna”, spiega Antonin Affholder, esperto dell’ENS di Parigi e autore principale dello studio. Prima di tuffarsi nella turbolenta atmosfera di Saturno, la sonda di NASA ed ESA ha inviato dati che indicano come questi segnali potrebbero essere un indizio della presenza di forme di vita microbica presente lungo i camini dell’acqua idrotermale. Per quanto riguarda la presenza di metano sul satellite la questione è ancora poco chiara. “Non sappiamo a quanto risale la formazione di Encelado e non ne conosciamo l’età. Perciò non sappiamo quale sia la natura precisa del metano, ma non è escluso che siano dei batteri a liberarlo nello spazio” ha dichiarato Affholder.