Si tratta, secondo gli esperti, di un uovo di emù nano, una sottospecie ormai scomparsa.
Un reperto davvero straordinario è stato rinvenuto a King Island, una delle isole che compongono lo Stato della Tasmania dove questa particolare specie di emù nano è scomparsa da più di 200 anni. Questo uccello era molto più piccolo, circa del 44%, rispetto agli stessi esemplari che abitavano nel continente. Nonostante le dimensioni ridotte, le uova di questa specie erano identiche a quelle dei suoi simili. La principale differenza era nella struttura del guscio che risultava essere molto più fragile e sottile. Queste particolari caratteristiche, infatti, rendono il ritrovamento qualcosa di davvero inaspettato e gli studiosi ancora non riescono a comprendere come abbia potuto conservarsi così bene nascosto sotto la sabbia. Il Dromaius novaehollandiae diemenensis era un genere di emù presente in Australia dove ha vissuto sempre isolato sin dal tardo pleistocene. La sottospecie venne dichiarata estinta attorno al 1850 ma questa data è ancora da verificare.
La scoperta, ci riporta indietro nel tempo fino alla più recente era glaciale, quando le coste dell’isola erano un tutt’uno con il continente formando così, una sola superficie emersa. Successivamente, con lo scioglimento dei ghiacciai, si formò l’attuale isola di King Island dove questi animali continuarono ad adattarsi in modo indipendente dal resto della specie. Questo processo di adattamento viene denominato dagli esperti “nanismo insulare”che comporta una riduzione delle dimensioni lasciando le uova identiche a quelle “originarie”. La notizia è stata riportata dal paleontologo del National History Museum di Londra, Julian Hume, mentre il merito della scoperta va allo storico Christian Robertson, esperto conoscitore di emù.