C’è un farmaco per contrastare l’Alzheimer. È stato approvato nelle scorse ore dalla Fda americana e si chiama Aducanumab (nome commerciale Aduhelm): fa seguito ad un lunghissimo periodo di silenzio durato un ventennio ed è stato definito “un missile intelligente”, poichè sarebbe in grado di rallentare la progressione della malattia. Non si tratta però di un’approvazione scontata dal momento che molti esperti avevano sollevato dubbi in merito alla sua efficacia ed il Comitato indipendente dell’agenzia, esprimendo parere contrario, aveva sottolineato che non vi sarebbero evidenze scientifiche in merito al fatto che il farmaco sia davvero in grado di aiutare i pazienti colpiti da Alzheimer. Si tratta però di un primo passo di grande importanza, considerate le grandi aspettative di migliaia di famiglie in tutto il mondo.
Si tratta, nella fattispecie, del primo farmaco approvato, nello specifico, per contrastare e rallentare il processo degenerativo della malattia. Non va dunque ad eliminare i sintomi ma lavora come una sorta di filtro, rallentando il declino cognitivo nei primi stadi della patologia, quando vengono rilevati alcuni problemi cognitivi ed una memoria ancora presente, seppur non del tutto intatta: va somministrato in vena con infusione mensile e insieme alla diagnosi precoce che gli scienziati stanno mettendo a pungo, dovrebbe fornire un’arma in più per migliorare la vita dei pazienti con Alzheimer. Ad oggi, come ammesso dalla Fda, non sono state fornite prove di efficacia complete negli studi presentati: l’approvazione dunque è stata decisa alla condizione che la Biogen, l’azienda che ha messo a punto il farmaco, conduca un accurato studio clinico presentando risultati certi. Nel frattempo i pazienti potranno comunque fare uso del farmaco la cui approvazione potrebbe però venire revocata in futuro qualora lo studio della fase 4 (post mercato) non riuscisse a dimostrarne l’efficacia.