Negli ultimi anni la questione ambientale è tornata fortunatamente al centro del dibattito politico, ma all’inquinamento causato dal web viene riservata ancora troppa poca importanza. Per quanto possa sembrare strano, tutte le operazioni che quotidianamente compiamo con i nostri cellulari, con i nostri computer e con le nostre televisioni richiedono il consumo di un’enorme quantità di energia; oggi andremo proprio a scoprire di quali cifre stiamo parlando.
L’inquinamento prodotto dal web: un trend in aumento
Andremo ora ad analizzare i dati duri e crudi che ci vengono forniti da un recente approfondito studio condotto da Milena Gabanelli all’interno della rubrica Data Room. Soltanto 13 anni fa, ovvero nel 2008, il 2% delle emissioni di anidride carbonica prodotte a livello mondiale venivano generate per utilizzare internet. Nel giro di poco più di un decennio si è tuttavia passati dal 2% al 4% e il trend è in continuo e costante aumento. È infatti previsto che nel giro di pochi anni, ovvero nel 2025, le emissioni di CO2 prodotte per l’utilizzo di internet e del web arriveranno a incidere per l’8,5% sulle emissioni prodotte annualmente a livello mondiale. Dati che devono necessariamente indurci a una riflessione anche in considerazione del fatto che oggi tutti i mezzi di trasporto leggero vanno incidere sulle emissioni di anidride carbonica proprio per l’8%. Come di semplice percezione, nasce la necessità di regolamentare l’approvigionamento di materie prime per la produzione di energia e ciò anche in considerazione del fatto che, come andremo a vedere a breve, lo streaming, ovvero uno dei fenomeni che richiede la maggior quantità di energia per funzionare, continua a far registrare una crescita continua e costante di anno in anno.
Lo streaming “pesa” tantissimo
L’invio di un semplice messaggio di testo su un’app di messaggistica, di una e-mail, l’accesso a un social network o a una app specializzata nella riproduzione in streaming richiedono il consumo di una enorme quantità di energia elettrica. Energia che viene utilizzata per garantire il corretto funzionamento dei server, la sorveglianza nei locali dove i server sono custoditi e per la manutenzione delle centinaia di migliaia di km di cavi sotterranei. Tra tutte queste attività che compiamo quotidianamente, la visione di un contenuto in streaming è di gran lunga quella che richiede la maggior quantità di energia e tale richiesta, come ovvio, è cresciuta in maniera direttamente proporzionale all’affermazione dello streaming stesso. I dati ci raccontano di un fenomeno che nell’ultimo anno è cresciuto in determinati periodi dell’anno del 300% su base annua, passando nelle sole festività natalizie da 2,5 milioni di ore riprodotte a 6,5 milioni. L’affermazione dello streaming è sì dovuta a società come Dazn, Netflix e Now Tv, cui va riconosciuto il merito di aver fatto conoscere lo streaming al grande pubblico, ma anche a portali come Twitch che hanno contribuito a creare una nuova categoria dell’intrattenimento, ovvero quella del game streaming. Sono sempre di più gli appassionati di videogiochi che passano ore e ore a “streammare” le proprie sessioni di gioco o semplicemente a guardare le sessioni di gioco riprodotte da altri, tanto che nel solo 2020 gli utenti di Twitch sono cresciuti dell’80%. Allo stesso modo anche il mondo del gioco d’azzardo ha saputo sfruttare la diffusione dello streaming sia per mezzo dei siti internet che per mezzo delle app per mobile e tablet mediante i quali gli utenti possono intrattenersi con i classici giochi praticabili all’interno dei casinò come poker, blackjack e slot machine. Il successo dei casinò online è stato talmente grande che sono sempre di più i siti che si sono specializzati nel confronto e nella recensione dei vari portali, mettendo a confronto i metodi di deposito, le app e tante altre caratteristiche.
Internet fa ormai parte delle nostre vite. Quasi ogni attività che compiamo quotidianamente si serve del web e la sensazione è che nei prossimi anni tale tendenza andrà a consolidarsi ulteriormente. A un maggior utilizzo di internet corrisponde un sempre maggiore consumo di energia ed è giunto il momento di cercare delle fonti alternative per far sì che il web diventi sostenibile nel lungo periodo.