L’uomo, ucciso dall’eruzione del 79, era un ufficiale del famoso naturalista e scrittore romano.
Continuano le sorprese nel Parco Archeologico di Ercolano dove gli esperti hanno identificato uno dei 300 corpi di persone che tentarono la fuga via mare. Ad essere scoperti sono i resti di un ufficiale di marina a capo di una missione di salvataggio ordinata da Plinio il Vecchio, arrivato sulla spiaggia di Ercolano travolta dalle nubi piroclastiche.
Il corpo dell’uomo è arrivato fino ai giorni nostri con gli arti superiori piegati in avanti, mentre probabilmente era in cerca di un qualche tipo di appoggio, indossava l’armatura, uno zaino e un cinturone di cuoio stretto in vita coperto di lamine d’oro e d’argento. L’armatura e il cinturone rappresentano indizi fondamentali per l’identificazione del corpo. Secondo quanto affermato dal direttore degli scavi Francesco Sirano,si tratta con molta probabilità, dell’ufficiale della flotta che partecipò alla missione di recupero lanciata da Plinio il Vecchio in aiuto alle popolazioni che popolavano il Golfo di Napoli. Nel 2020, accanto al suo corpo è stata rinvenuta la bottiglia d’olio più antica del mondo e un sacchetto con delle monete, 12 d’argento e 2 d’oro, somma che corrispondeva allo stipendio mensile di un pretoriano. Dopo ulteriori analisi, si può affermare che l’ufficiale aveva un’età compresa tra i 40 e i 50 anni.