Alcuni di queste tombe sono costituite da pozzi o camere sepolcrali a cui si accede ad una rampa. Scoperti anche anche vasi di alabastro, pezzi di ceramica, resti di uno specchio metallico e altri oggetti.
Durante gli scavi presso la necropoli di Al Hamdiya, nella provincia egiziana di Sohag, gli archeologi hanno trovato circa 250 tombe scavate a vari livelli nell’area di Sohag, sulla costa orientale del Nilo. Ad annunciarlo, martedì, è stato il Ministero delle Antichità e del Turismo egiziano. Le tombe risalgono alla fine dell’Antico Regno (2686 a.C. – 2181 a.C.) e fino alla fine del periodo tardo, quando regnò la dinastia tolemaica (309 a.C. – 30 a.C.). Alcuni di loro hanno fosse sepolcrali o si trovano in camere a cui conduce una rampa.
Il segretario generale del Supremo Consiglio delle Antichità, Mustafa Waziri, ha spiegato come una delle sepolture, risalenti all’Antico Regno, ha un ingresso che conduce ad una galleria con una piccola camera funeraria, riutilizzata in epoche successive. Inoltre, nella stessa tomba c’era una falsa porta con iscrizioni geroglifiche e scene che mostrano il proprietario della tomba che offre sacrifici di animali e persone che fanno offerte al defunto. Durante gli scavi nella necropoli, gli archeologi hanno anche portato alla luce piccoli vasi di alabastro e ceramica, resti di uno specchio rotondo di metallo, ossa di persone e animali e pezzi di pietra calcarea inscritti che potrebbero essere le placche funerarie dei proprietari delle tombe; tutte risalenti alla fine del VI Dinastia d’Egitto. In totale, i ricercatori hanno finora trovato più di 300 sepolture rupestri nella zona che si estende da Nag al Sheikh ad Al Kharandariyah; un’area nella quale venivano sepolti i governanti e i dipendenti della nona provincia dell’Alto Egitto.
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