I pianeti con due soli avrebbero condizioni favorevoli allo sviluppo di forme di vita.
Da sempre gli scienziati di tutto il mondo cercano di scoprire nuove forme di vita nello spazio. Negli anni scorsi l’astrofisico Siegfried Eggl realizzò un quadro analitico in grado di determinare la presenza di aree abitabili intorno ai sistemi binari di stelle. Oggi, una nuova ricerca pubblicata su Frontiers in Astronomy and Space Sciences, il cui autore è ancora Eggl, ha applicato questi modelli a sistemi binari scoperti fino ad oggi. Sono nove i sistemi binari intorno ai quali orbitano dei pianeti scoperti dalla missione della NASA Kepler ed esaminati dagli esperti attraverso un sistema di equazioni. “Un approccio complicato, ma vantaggioso, perché realizzabile da chiunque“, ha dichiarato Eggl.
Di questi nove, due sono stati classificati come pericolosi: Kepler-16 e Kepler-1647 perché ospitano pianeti giganti in una posizione sfavorevole all’abitabilità. Kepler-34, Kepler-35, Kepler-38, Kepler-64 e Kepler-413, invece, hanno pianeti che si trovano in una zona favorevoli; tra cui Kepler-38 che risulta ”particolarmente promettente”. Naturalmente la collocazione nell’area abitabile non è sufficiente: “appena confermato che un oggetto abitabile sia collocato in un’orbita stabile, possiamo procedere a studiarne le quantità di radiazione che subisce dalle due stelle”. Insomma, saranno necessari ulteriori ricerche ed osservazioni per confermare l’ipotesi.