La mucormicosi, che ha un tasso medio di mortalità del 54%, è già stata rilevata in oltre 100 persone nel Gujarat e in circa 200 nel Maharashtra. I medici la descrivono come una complicanza post-covid che attacca il sistema immunitario debole dei pazienti.
Un allarmante focolaio di mucormicosi, rilevato tra i sopravvissuti al coronavirus, ha spinto le autorità dello stato del Gujarat, nell’India nord-occidentale, a introdurre stanze separate per i pazienti con questa infezione fungina. A riportarlo è il quotidiano indiano Business Today. Sono stati istituiti reparti specializzati in tutti gli ospedali civili dell’ente territoriale mentre il governo statale ha acquistato 5.000 dosi di amfotericina-B, un farmaco che viene utilizzato nel trattamento di questa malattia rara. Si tratta di misure adottare in seguito all’aumento dei casi confermati di mucormicosi, oggi oltre 100. Di questi, 40 sono stati rilevati nella città di Surat negli ultimi 15 giorni mentre un altro focolaio è stato registrato nello stato del Maharashtra, a sud del Gujarat, dove sono stati confermati circa 200 casi, di cui otto fatali. Secondo i medici indiani la mucormicosi è una complicanza da COVID-19. Secondo il capo del Maharashtra Medical Education and Research Directorate Tatyarao Lahane, i pazienti in questo stato “sono sopravvissuti all’infezione da COVID-19, ma l’infezione fungina ha attaccato il loro sistema immunitario, già compromesso“.
I sintomi della mucormicosi vanno da un semplice mal di testa e congestione nasale al gonfiore di un lato del viso, cecità e persino la morte. In alcuni casi è necessario rimuovere il naso e la mascella dei pazienti per salvargli la vita. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, la mortalità per malattia è in media del 54%. I primi casi della patologia, tra i pazienti COVID-19, erano già stati segnalati a dicembre in Gujarat e Nuova Delhi.
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