Nelle prossime ore saranno identificate le aree a maggiore rischio.
Si è tenuta nella serata di ieri al Dipartimento della Protezione Civile, alle 20:30, il primo incontro sulle operazioni di monitoraggio dell rientro del secondo stadio del razzo cinese ”Lunga Marcia 5B”. Alla riunione hanno partecipato l’Agenzia Spaziale Italiana, il Ministero dell’Interno, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa e degli Esteri, con l’Ente Nazionale Aviazione Civile, la società Enav e l’Ispra. L’obbiettivo è di comprendere e valutare i rischi per il nostro paese.
Sulla base dei dati dell’ASI, la caduta dell’oggetto è prevista per il prossimo 9 maggio, ma con una vasta finestra di incertezza. Ad oggi non è da escludere la lontana possibilità che uno o più piccoli frammenti del razzo precipitino sul nostro paese. Grazie ai radar sappiamo che l’oggetto, di circa 30 metri, viaggia ad una velocità di circa 23.400 chilometri orari. Nelle prossime ore saranno più chiare le aree del nostro pianeta dove potrebbe precipitare il frammento del razzo. Intanto gli esperti di tutto il mondo stanno tentando di individuare l’area di caduta. Secondo SpaceNews, l’inclinazione orbitale di 41,5 gradi indica come il passaggio più a nord è a 40 gradi di latitudine nord, in un’area che comprende anche New York City, Madrid e Pechino, mentre il passaggio a sud comprende va dal Cile meridionale alla Nuova Zelanda. Secondo l’agenzia spaziale russa Roscosmos ha spiegato come l’altitudine dello stadio del razzo sia diminuita nelle ultime ore di 18 chilometri all’apogeo e di 3 chilometri al perigeo. Secondo i calcoli preliminari, il razzo potrebbe precipitare nella serata dell’8 maggio 2021, con orario e coordinate di ingresso ancora da definire.