L’oggetto, di 30×5 metri e pesante oltre 20 tonnellate, potrebbe precipitare anche nel nostro paese.
Sta cadendo in maniera incontrollata verso la superficie del nostro pianeta. È lo stadio principale del razzo cinese Lunga Marcia 5B, lanciato il 29 aprile scoperto con l’obbiettivo di portare in orbita il primo modulo della stazione spaziale Tiangong. La notizia sta facendo il giro del mondo ed è stata confermata all’ANSA da Luciano Anselmo, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa. Si tratta della seconda volta che una versione di questo razzo cinese precipita verso il pianeta. Era il 2020, quando dei piccoli frammenti erano precipitati su alcuni villaggi nell’ovest dell’Africa. Allora la notizia passò quasi del tutto inosservata per la diffusione della pandemia. Lanciato il 20 maggio dell’anno scorso, il razzo Lunga Marcia effettuò un volo di prova senza equipaggio; subito dopo lo stadio principale del razzo, pesante oltre 20 tonnellate, entrò in caduta libera verso la Terra.
Il lancio del 29 aprile è avvenuto senza problemi, ma il razzo è stato abbandonato nell’orbita, senza dare alcun segno di vita. Intanto l’oggetto sta descrivendo un percorso simile all’oggetto precipitato nel 2020. Il pericolo di caduta coinvolge un’area che va tra i 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, compresa anche l’Italia del centro e del sud, ma è ancora presto per definire la traiettoria dell’oggetto che potrebbe ancora essere oggetto di variazioni. In ogni caso il rientro incontrollato è previsto settimana prossima, con un’incertezza di alcuni giorni. Il razzo cinese, a differenza di molti altri, giunge in orbita prima della separazione del carico dal primo stadio, e non avendo un secondo stadio, rimane in orbita, ma senza alcuna capacità di muoversi e è dunque destinato a cadere. Le dimensioni dell’oggetto sono di 30×5 metri per un peso di oltre 20 tonnellate. Si tratta di una ”stazza” notevole, che rende impossibile all’atmosfera disintegrarne ogni componente. L’evento ha destato molte discussioni nel mondo scientifico, soprattutto occidentale, che dopo il rientro incontrollato dell’anno scorso e la caduta dei frammenti su alcuni villaggi africani, si aspettavano un rientro controllato dei prossimi razzi lanciati dalla Cina.