Le costruzioni, tra le più antiche al mondo, sarebbero state realizzate per un antico culto del bestiame praticato nell’area, ben 2.500 anni prima di Stonehenge.
Le enigmatiche strutture in pietra con vaste forme rettangolari, risalenti ad oltre 7.000 anni, presenti nell’Arabia Saudita nordoccidentale e chiamate dagli archeologi “mustatils“, in arabo “rettangolo”, potrebbero essere state realizzate per antichi scopi rituali nell’ambito di un culto dedicato al bestiame. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato questo venerdì sulla rivista Antiquity e che concorda con un lavoro precedente che interpretava queste costruzioni come antichi siti rituali. Finora sono stati documentati più di 1.000 “Mustatil” di diverso aspetto sul territorio saudita, molti dei quali includono due piattaforme collegate da due mura. L’analisi archeologica evidenzia che alcune di queste costruzioni preistoriche contenevano originariamente una camera nella loro parte centrale, con muri in pietra che delimitavano una zona aperta e una pietra posta verticalmente al centro. “I ‘Mustatil’ dell’Arabia nordoccidentale rappresentano il primo paesaggio rituale monumentale su larga scala al mondo, precedente a Stonehenge di oltre 2.500 anni“, ha dichiarato Melissa Kennedy, vicedirettrice del progetto Air Archaeology nel Regno dell’Arabia Saudita e coautrice della pubblicazione. Dopo un’attenta analisi delle costruzioni gli esperti hanno concluso come i monumenti siano “architettonicamente più complessi di quanto si pensasse in precedenza, con camere, ingressi e le lastre di pietra verticali“.
“Queste strutture – continuano gli esperti – possono ora essere interpretate come installazioni rituali risalenti al sesto millennio aC, con tracce di un culto del bestiame“, hanno detto gli scienziati. La mancanza di un sistema di scrittura rende impossibile per gli scienziati identificare le credenze che spinsero gli antichi a costruire i “mustatil”. “L’architettura di questi ‘mustatils’ suggerisce la realizzazione di antiche processioni per la presenza di ingressi stretti che indicano un’accesso in fila indiana. Nella zona sono stata rinvenute tracce di pitture su pietre con scene di pascolo di bestiame e caccia. In ogni caso le ridotte dimensioni delle mura, alte meno di mezzo metro, ne esclude un utilizzo volto a contenere gli animali come in un recinto. Gli autori del lavoro prevedono di effettuare nuovi scavi per trovare la risposta ad altri quesiti, come il motivo per cui alcuni dei “mustatil” si trovavano sulle pendici dei vulcani o perché alcuni di essi sono in luoghi aperti visibili mentre altri risultano quasi del tutto nascosti.