Le due scosse, di 3.3 e 3.1 gradi, sono state avvertite distintamente dal sismometro del rover.
Due terremoti sono stati registrati dal lander InSight della NASA sul pianeta rosso. I ”martemoti” hanno colpito la regione del Cerberus Fossae, un’area già interessata, in passato, da altre due scosse distintamente avvertite dagli strumenti di esplorazione. I due terremoti identificati dal rover hanno avuto una magnitudo 3.3 e 3.1 gradi mentre i due registrati in passato avevano raggiunto la magnitudo di 3.6 e 3.5. Fino ad oggi InSight sono più di 500 i martemoti registrati sul pianeta rosso, ma per la poca chiarezza dei segnali, quelli appena individuati risultano le migliori rilevazioni. Le scosse che coinvolgono la superficie del pianeta rosso rappresentano una fonte preziosa di informazioni per la comprensione del mantello e del nucleo di Marte. Pur non possedendo una tettonica come la Terra, il pianeta presenta regioni vulcaniche con una debole attività che ne provoca i rumori avvertiti. Gli eventi registrati il 7 e il 18 marzo alimentano l’ipotesi secondo la quale Cerberus Fossae sia un centro di attività sismica.
“Nel corso della missione, abbiamo registrato due diverse scosse: una più simile a quelle che avvengono sulla Luna e l’altra paragonabili a quelle terrestri” ha spiegato Taichi Kawamura dell’Institut de Physique du Globe de Paris commentando il dati del sismometro di InSight. Sul nostro pianeta le onde del terremoto viaggiano più direttamente attraverso il pianeta, mentre sul nostro satellite tendono ad essere molto sparse; i “martemoti” rappresentano, invece, una via di mezzo, ha commentato la NASA. Al pari dei terremoti registrati in passato, i nuovi eventi sismici si sono verificati quando l’emisfero settentrionale del pianeta si trova nel periodo estivo. Ed è proprio l’estate a rappresentare il periodo migliore per identificare questo tipo di fenomeno, vista l’assenza di venti che potrebbero provocare vibrazioni in gradi di coprire i martemoti.