Le osservazioni polarimetriche del Very Large Telescope (VLT) dell’ESO hanno consentito di risalire alla caratteristiche uniche del corpo celeste.
Nota anche come C/2019 Q4, la cometa 2I/Borisov è stata scoperta il 30 agosto 2019 da Gennady Borisov, un astronomo dilettante della Crimea, in Ucraina. La sua eccentricità orbitale ha da subito incuriosito gli esperti, percé mostra come l’oggetto non sia legato gravitazionalmente al Sistema Solare e perciò esterno ad esso. Ciò rende il corpo celeste scoperto dall’osservatore ucraino la prima cometa in arrivo dallo spazio interstellare ed il secondo, più in generale, oggetto spaziale che visita il Sistema Solare, dopo 1I / ‘Oumuamua che, invece, è un asteroide. La comparsa di 2I/Borisov ha consentito agli esperti di raccogliere informazioni preziose su un corpo apparentemente simile alle comete nel nostro Sistema Solare, ma con una differenza sostanziale. “2I / Borisov potrebbe rappresentare la prima cometa veramente incontaminata mai osservata“, ha dichiarato Stefano Bagnulo, astronomo dell’Osservatorio e Planetario di Armagh. “E’ probabile che non si sia avvicinata a nessuna stella prima di raggiungere il Sole nel 2019, altrimenti sarebbe una reliquia inalterata del gas e della nube di polvere da si è formata.”
Avvistata mentre viaggiava ad una velocità vertiginosa, circa 175.000 kmh (108.740 mph), gli astronomi hanno individuato la cometa mentre eclissava le stelle sullo sfondo. Ora utilizzando una tecnica chiamata polarimetria, gli studiosi hanno confrontato il visitatore interstellare con le comete del Sistema Solare individuandone proprietà ben distinte dalle ”comete locali”, ad eccezione della cometa Hale-Bopp. Prima del suo passaggio più recente negli anni ’90, si pensa, infatti, che Hale-Bopp si sia avvicinata al nostro Sole solo una volta e quindi sia stata influenzata in maniera minima dal vento e dalle radiazioni solari. Ciò significa che l’oggetto risultava parzialmente incontaminato, avendo una composizione molto simile a quella della nuvola di gas e polvere da cui si è formato il Sistema Solare, circa 4,5 miliardi di anni fa. Analizzando la polarizzazione e il colore di 2I / Borisov, gli studiosi ne hanno individuato la composizione, simile a quella di Hale-Bopp. “Il fatto che le due comete siano notevolmente simili suggerisce che l’ambiente in cui ha avuto origine 2I / Borisov non è così diverso per composizione dall’ambiente nel primo Sistema Solare“, ha spiegato Alberto Cellino, astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Torino presso l’INAF.