Nel 2100 il periodo estivo avrà una durata pari alla metà dell’anno.
Il riscaldamento del clima sta modificano il classico di “ciclo di vita” del nostro pianeta con inverni sempre meno rigidi ed estati sempre più calde. Nel prossimo secolo, però, gli effetti potrebbero essere molto più sconvolgenti con un’estate che potrebbe durare anche 6 mesi. Lo stravolgimento potrebbe potrebbe portare ad una rivoluzione del ciclo di vita delle specie vegetali ed animali. “Uno degli effetti potrebbe essere lo sviluppo delle zanzare tropicali, in grado di portare nuovi virus anche in aree del nord producendo focolai pericolosi nei lunghi periodi estati“, dichiararono gli esperti nella loro ricerca, pubblicata su Geophysical Research Letters.
Nella ricerca, gli studiosi hanno scoperto che, in media, il periodo estivo si è prolungato dai 78 ai 95 giorni tra gli anni Cinquanta e il 2011. L’inverno si è accorciato tra i 76 e i 73 giorni. Anche i periodi di transizione sono diminuite con la riduzione della primavera dai 124 a 115 giorni con l’autunno passato da 87 a 82 giorni. Sulla base di questi dati gli studiosi hanno simulato lo scenario peggiore nella quale l’umanità non farà niente per evitare i mutamenti climatici. In questo scenario il periodo primaverile e l’estate inizieranno un mese prima nel 2100 rispetto al 2011; perciò l’emisfero del nord vivrà oltre metà dell’anno nel periodo estivo.