Il ritrovamento della Lunigiana conferma l’importanza archeologica della Val di Magra.
Una stele risalente a ben 5mila anni fa con un iconico viso di una donna è stata scoperta tra Pontremoli e San Lazzaro, da Paolo Pigorini. Accompagnata dal padre lungo la strada che si stacca dalla Via Franchigena, la donna ha notato, tra i sassi, una figura davvero strana spuntare dal fango. Analizzata da Angelo Ghiretti, direttore del Museo delle Statue Stele Lunigianesi, l’opera è stata datata all’Età del Rame, ovvero ad oltre 5.000 anni fa. A colpire gli esperti sono le condizioni eccezionali nelle quali si trova la stele, ancora perfettamente intatta ed adornata con dei stupendi orecchini.
Il volto a U ricorda la celebre testa della Verrucola o del Caprio superiore, conservate nelle inserita nelle collezioni del Museo delle Statue Stele. Non stupisce, invece, la località nella quale è stato effettuato il ritrovamento, in un’area ricca di antichissime steli di questo tipo che secondo gli esperti raffigurano divinità funerarie e gli stessi defunti. Nella Valle del Magra, rinominata ”valle delle steli” negli ultimi anni sono oltre 40 i ritrovamenti di antichi volti scolpiti nelle rocce arenarie e conservati nel museo di Pontremoli. Le statue stele rappresentano i primi segni della presenza dell’uomo nella Val di Magra. Si tratta di monoliti dal significato ancora non del tutto chiaro, che probabilmente rappresentavano personaggi divini o, come detto, defunti.
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