Gli oggetti, ritrovati insieme ai resti umani nel sito di La Almoloya (Murcia), sono stati decisivi per ricostruire l’organizzazione sociale e politica di un’importante società europea del terzo e secondo millennio a.C.
Un gruppo di ricercatori spagnoli ha documentato, in un articolo scientifico pubblicato sulla rivista Antiquity, importanti ritrovamenti archeologici in grado di suggerire nuovi dettagli sulla struttura sociale della civiltà argarica, che nell’Età del Bronzo popolava la Spagna sud-orientale. Gli scavi, nel sito archeologico di La Almoloya, nel comune di Pliego (Murcia), hanno consentito ai ricercatori di portare alla luce i resti di un uomo e di una donna, entrambi sepolti in una grande brocca di ceramica risalente a l XVII secolo a. Insieme a loro c’erano 29 oggetti di grande valore, come bracciali, anelli e un particolare tipo di corona, simile a un diadema. In totale, nel sito, sono stati trovati 230 grammi di argento; una quantità eccezionale per l’epoca. Per gli esperti è chiaro come la sepoltura dimostri come le donne avrebbero avuto un ruolo di primo piano all’interno della società argarica, una delle più rilevanti in Europa nel terzo e secondo millennio a.C.. A provarlo è la presenza, nei luoghi di sepoltura, preziosi elementi di ornamento femminile in sepolture di alto rango riservate a ”guerrieri d’élite”. La posizione della sepoltura, sotto ad una struttura che potrebbe corrispondere al primo palazzo dell’età del bronzo scoperto nella regione, suggerisce che questo status potrebbe derivare dall’esercizio di un forte potere.
Nella società argarica, le donne d’élite venivano sepolte con diademi, mentre gli uomini venivano seppelliti insieme ad armi da combattimento, come spade e pugnali; un corredo meno prezioso. Da queste circostanze nasce l’ipotesi che le donne potessero governare a pieno titolo, mentre gli uomini si dedicassero al campo militare, a seconda delle decisioni politiche. “Le spade erano il mezzo per far rispettare le decisioni politiche e alcuni uomini avrebbero svolto un ruolo esecutivo, sebbene la legittimità e, forse anche il governo, ricadessero su alcune donne“, sostengono gli autori dello studio. Portato alla luce nel 1944 dall’archeologo Emeterio Cuadrado e dallo scienziato e ingegnere Juan de la Cierva, il sito di Almoloya è uno degli insediamenti più importanti della cultura argarica. Il progetto di ricerca archeologica in cui si sono svolti gli ultimi ritrovamenti è iniziato nel 2013.