I frammenti solidi di lava hanno raggiunto dimensioni anche di 6 centimetri.
Un nuovo parossismo si è attivato questa mattina, domenica 7 marzo, sull’Etna. L’eruzione in atto appare simile a quella che nel 2013 provocò diversi danni alle aree circostanti al vulcano. Lapilli di notevoli dimensioni sono precipitati sui paesi etnei che questa mattina si sono svegliati anneriti dalla cenere. Frammenti solidi di lava, anche di sei centimetri, hanno raggiunto i comuni del versante est e sulle campagne.
I comuni di Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo, Milo e Sant’Alfio sono le aree pesantemente colpite dalla pioggia di cenere. Un colossale pirocumulo si è innalzato dal vulcano, producendo una vera e propria tempesta di materiale vulcanico su versante orientale del vulcano, fino alla costa. I danni maggiori sono stati registrati alle campagne, sulle quali i lapilli hanno provocato effetti simili a una forte grandinata. Nei centri abitati, invece, la cenere ha provocato rallentamenti della circolazione stradale.