Le due scosse di 5.9 e 6.3 gradi hanno provocato gravi danni nella Grecia centrale.
La sequenza sismica che tra mercoledì e giovedì ha sconvolto la Grecia ha provocato una serie di danni notevoli tra le città di Tyrnavos, Potamia nella regione di Larissa e a Farkadona nella diocesi Trikala. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza per 6 mesi con assistenza e finanziamenti per ricostruire le abitazioni danneggiate, le attività commerciali e le strade distrutte. Secondo Gerassimos Papadopoulos, sismologo dell’Istituto di Geodinamica di Atene, i due terremoti, di 6.3 e 5.9 gradi della Scala Richter, sono stati generati da sezioni differenti della stessa faglia.
Per Efthymios Lekkas, docente di geodinamica all’Università Kapodistrias di Atene, i terremoti hanno provocato uno spostamento del terreno, soprattutto nella zona tra Tyrnavos ed Elassona con cedimenti del terreno che in alcune aree hanno raggiunto tra i 30 e 40 centimetri. Per Athanasios Ghanas, esperto della dell’Istituto di geodinamica, la subsidenza ha raggiunto le punte massime nell’area montuosa poco lontano da Damasi e Zarko.