Se anche su Marte non dovesse esserci vita, non è da escludere che in futuro possa essere ‘introdotta’. Lo dimostra uno studio condotto da Nasa e Centro aerospaziale tedesco, i cui risultati sono stati pubblicati su Frontiers in Microbiology, grazie al quale è stato possibile identificare una serie di funghi e batteri che sarebbero in grado di sopravvivere su Marte. Tra questi vi sono la muffa nera ‘Aspergillus niger’ e il batterio estremofilo ‘Salinisphaera shabanensis’, che popolano alcuni laghi sottomarini extra-salati e che possono resistere temporaneamente alle condizioni di vita marziane. Ma anche lo Staphylococcus capitis e il Buttiauxellasp, batteri che potrebbero davvero colonizzare Marte.
Gli scienziati hanno provato a spedirli nella media stratosfera, a 38 km di altezza, restando molto colpiti dal fatto che tutti siano riusciti a resistere ai raggi ultravioletti. Un segnale del fatto che potrebbero sopravvivere e ambientarsi anche in condizioni inospitali come quelle di Marte. Un primo passo che potrebbe avere molteplici risvolti: su tutti il fatto che questi microorganismi potrebbero essere, durante la futura permanenza dell’uomo sul pianeta rosso, funzionali alla produzione di cibo ma anche alla creazione di materiali.