Ad indicarlo è una simulazione dell’Università di Copenhagen.
Potrebbero essere davvero tanti i pianeti ricchi di acqua come la Terra nella nostra galassia. A rivelarlo è una ricerca pubblicata su Sciences Advances dell’Università di Copenaghen sulla base di una serie di calcoli. Gli autori della ricerca hanno calcolato la velocità con la quale i pianeti si sono formati grazie alle polveri di ghiaccio e carbonio di pochi millimetri orbitanti intorno alla stelle appena nate della nostra galassia. Secondo le stime, la diffusione dell’acqua ha, ad esempio, contraddistinto le origini della formazione del nostro pianeta, di Marte e Venere. Secondo Johansen, “tutti i corpi celesti nella nostra galassia potrebbero essere nati dagli stessi componenti. Perciò – aggiunge – i pianeti con la stessa quantità di acqua e carbonio della Terra, ipoteticamente in grado di ospitare la vita, potrebbero essere nati intorno ad altre stelle nella nostra galassia, a patto che le temperature fosse adatte. L’elemento determinante per la presenza di acqua – dichiara Johansen – è lo spazio che intercorre tra il pianeta e la stella madre”. Per gli esperti saranno determinanti i nuovi telescopi spaziali, come la missione Plato dell’ESA, che potrebbe essere lanciata nel 2026 con l’obiettivo di individuare pianeti simili al nostro ed orbitanti intorno a stelle simili al Sole.
“L’importanza di questa ricerca è nel fatto che il modello di formazione che spiega l’abbondanza di acqua che abbiamo sulla Terra senza ipotizzare che provenga da altri oggetti spaziali, come le comete e gli asteroidi”, dichiara all’ANSA Isabella Pagano, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Catania, responsabile nel nostro paese di Cheops (Characterising exoplanet satellite) dell’ESA. “I piccoli frammenti di silicio e carbonio che aggregandosi danno il via alla formazione dei pianeti – conclude Pagano – già contengono il ghiaccio di acqua, che nei nostri modelli appare in grado di preservarsi nel processo di formazione, andando a comporre la riserva di acqua presente sul corpo celeste. Se l’acqua è parte dei componenti dai quali nascono i pianeti rocciosi è possibile dedurre come nella galassia gli oggetti rocciosi siano in grado di conservare una riserva di acqua”.