È l’emissione più grande degli ultimi anni. Nube anche su Sardegna e regioni meridionali.
La colossale eruzione dell’Etna avvenuta nella nottata di ieri notte, la quinta di simili dimensioni in questo mese, ha provocato il rilascio di colossali quantità di gas, ceneri e polveri nell’atmosfera. Tra le varie sostanze emesse spicca una notevole quantità di anidride solforosa che si è diretta nel Tirreno, verso la Sardegna e poi nelle regioni centro meridionali. A riprendere la coltre di fumo che ricopre in queste ore le regioni del Centro Sud è il satellite Sentinel5-Copernicus che calcolato in quasi 20 kilotoni (ovvero circa 20mila tonnellate) l’anidride solforosa prodotta in questa singolo evento eruttivo.
La colossale quantità di SO2 ha raggiunto un’altitudine di ben 20 chilometri sospinta dai venti stratosferici che l’hanno diretto prima verso la Sardegna e poi sulle altre regioni meridionali. Quella registrata ieri è stata la più grande emissione di anidride solforosa registrata sul vulcano siciliano negli ultimi anni. Nonostante le dimensioni, l’emissione in alta atmosfera non provoca alcun effetto sul suolo.