Si tratta della prima particella che potrebbe essere ricondotta a quello che probabilmente è un massiccio evento cosmico.
Un team di ricercatori, tra cui gli scienziati della New York University e del centro di ricerca DESY, in Germania, ha rilevato la presenza di un neutrino ad alta energia, una particella ‘fantasma’ estremamente piccola, dopo la distruzione di una stella consumata da un buco nero in un evento chiamato AT2019dsg ad una distanza di 750 milioni di anni luce. Circa la metà dei detriti della stella è stata espulsa nello spazio, mentre il resto ha formato un luminoso disco di accrescimento attorno al buco nero. La materia del disco di accrescimento si è riscaldata brillando intensamente con un bagliore rilevato per la prima volta già il 9 aprile 2019 dalla Zwicky Transitional Facility (ZTF) presso il Palomar Observatory di Caltech nel sud della California. Circa sei mesi dopo, il primo ottobre del 2019, il rilevatore di neutrini IceCube in Antartide ha scoperto uno dei neutrini a più alta energia finora scoperto, chiamato IC191001A. In due nuovi studi, gli scienziati hanno esaminato la probabilità che la particella fosse associata all’evento AT2019dsg. Le misurazioni ZTF hanno mostrato la presenza non casuale del neutrino ad alta energia e, del bagliore, dopo che la stella è stata consumata e distrutta da un buco nero supermassiccio.
“Ciò suggerisce che gli eventi di distruzione delle stelle sono in grado di accelerare le particelle ad alta energia” ha spiegato Sjoert van Velzen, uno degli autori principali dell’articolo, pubblicato su Nature Astronomy. “L’origine dei neutrini cosmici ad alta energia è sconosciuta, in particolare perché sono notoriamente difficili da definire. Questa è la seconda volta che i neutrini ad alta energia sono stati ricondotti alla loro origine – dichiara Van Velzen – dopo che all’inizio del 2018, una galassia attiva, il blazar TXS 0506 + 056, è stata descritta come la prima fonte identificata di un neutrino ad alta energia. In ogni caso la scoperta conferma come la distruzione di una stella, da parte di un buco nero, può fungere da acceleratore di particelle. In un secondo studio gli esperti si sono concentrati sull’associazione tra l’evento di distruzione stellare e il neutrino suggerendo come i colpevoli dell’accelerazione delle particelle ad alta energia siano i getti relativistici di plasma prodotti dalle regioni polari di un buco nero in crescita. Gli astronomi ritengono che il materiale all’interno del disco di accrescimento venga ”incanalato” verso i poli e da essi espulso attraverso le linee del campo magnetico. Simulazioni recenti hanno suggerito che, quando i campi magnetici in questi getti si intrecciano, producono un campo elettrico che può accelerare le particelle a velocità relativistiche, vicine a quella della luce.