Lo storico atterraggio della missione della NASA trasmetterà dati inediti del pianeta rosso.
Il rover Perseverance della NASA è atterrato ieri con successo sulla superficie di Marte per iniziare quella che sarà la missione più ambiziosa mai condotta sul pianeta rosso: la ricerca di tracce di vita. Il veicolo è atterrato in un luogo scelto con cura per questo preciso obiettivo: il cratere Jezero, un’area che gli esperti ritengono abbia ospitato l’acqua circa 3,8 miliardi di anni fa e che oggi può avere le condizioni ideali per preservare le tracce biologiche. Sia in questa missione che in missioni simili, ogni squadra scientifica crea una mappa del luogo di atterraggio divisa in quadranti. In questo modo è più facile distinguere le caratteristiche geologiche delle varie aree che ricevono un soprannome. In questo caso, i ricercatori di Perseverance hanno utilizzato nomi di parchi nazionali in tutto il mondo.
Il quadrante in cui è sbarcato Perseverance ha preso il nome di Timanfaya a causa della somiglianza del paesaggio vulcanico unico dell’isola spagnola di Lanzarote con il terreno marziano. Ma quali sono gli obbiettivi di Perseverance? Come detto è la ricerca di tracce di vita presente o passato sul pianeta rosso attraverso lo studio della superficie. Anche l’analisi delle condizioni climatiche passate del pianeta rosso rappresenta uno degli scopi principali di Perseverance. Attraverso i dati raccolti dalla missione sarà possibile per gli esperti comprendere l’esistenza di vita microbica. Lo studio dell’evoluzione della geologia marziana, attraverso il contatto del rover con il suolo, è un altro degli obbiettivi degli esperti che staccheranno dei campioni di roccia che potrebbero essere recuperati da una futura missione. Con ben 19 telecamere, un numero record che si aggiunge alle 4 già presenti sul veicolo destinato a curare l’atterraggio, Perseverance sarà in grado di catturare immagini e foto di grande qualità del pianeta rosso. Un microfono sarà in grado di ascoltare i suoni del pianeta rosso.