I dati finora raccolti non provano l’esistenza di un grande corpo celeste nella periferia del Sistema Solare. La nuova ricerca del
Il Sistema Solare ha un nono pianeta grande e oscuro che orbita oltre l’orbita di Nettuno? Sembrerebbe di no. Dal 2016, molti astronomi hanno affermato che la presenza di un gigantesco copro celeste nella periferia più estrema del Sistema Solare. Ma un nuovo articolo di Kevin Napier dell’Università del Michigan, sostiene che questa sorgente di gravità potrebbe non essere alto che un miraggio statistico, la conseguenza della direzione nella quale gli esperti dirigono, nel cielo notturno, i loro telescopi. Poiché questi piccoli mondi gelidi nel Sistema Solare più esterno riflettono poca luce solare, tendono a ”fondersi” con lo sfondo più luminoso di stelle e delle galassie. Nell’articolo, pubblicato il 12 febbraio nel database arXiv, un ampio team di studiosi suggerisce che i TNO non sono particolarmente ”raggruppati”. I ricercatori hanno analizzato un campione di 14 TNO noti “estremi”, ovvero molto periferici, ed in passato indicati come prove dell’esistenza dell’ipotetico Pianeta Nove per la loro orbita particolarmente allungata.
I dati mostrano come, statisticamente parlando, le osservazioni di questi oggetti sono coerenti con il fatto che provengono da una popolazione più ampia con orbite orientate in modo del tutto casuale. Perciò è possibile che i TNO siano distribuiti in maniere uniforme intorno al Sole e gli effetti del misterioso pianeta siano del tutto illusori. Per gli studiosi l’obbiettivo su cui puntare è potenziare le osservazioni, cercando di rilevare molti più oggetti di questo tipo studiandone le orbite. Solo in questo modo si potrà comprendere se esista effettivamente un oggetto che abbia una massa sufficiente per essere individuato come il Pianeta nove. La speranza è che nuovi telescopi, come l’Osservatorio Vera Rubin, riescano a scnazionare meglio il cielo e risolvere, uan volta per tutte, questo mistero.