L’interazione tra il pianeta e la stella produce eventi osservabili anche dal nostro pianeta.
Nel 2019 un team di astronomi provenienti da Europa e Stati Uniti ha individuato un’emissione radio altamente polarizzata a 150 MHz in direzione di Gliese 1151, una stella nana M4.5 situata a 26 anni luce di distanza nella costellazione dell’Orsa Maggiore. Le caratteristiche dell’emissione, individuate grazie al LOFAR Telescope Array, sembravano mostrare un’interazione tra la stella ed un pianeta roccioso in un’orbita molto stretta, completata tra gli uno e i cinque giorni. Dalla prima osservazione, lo scienziato Suvrath Mahadevan della Pennsylvania State University, insieme al suo team di studiosi, si è posto l’obbiettivo di rilevare il pianeta utilizzando il metodo della velocità radiale.
Analizzando i dati raccolti dallo spettrometro Habitable-zone Planet Finder (HPF) sul telescopio Hobby-Eberly, lo spettrografo HARPS-N del Telescopio Nazionale Galileo e il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA gli esperti hanno individuato le tracce di un esopianeta su un’orbita di 2,02 giorni. “Dalle velocità radiali ottenute con HPF e HARPS-N, indichiamo la massa minima del pianeta a 2,5 masse terrestri“, hanno scritto gli astronomi. La vicinanza del corpo celeste con la stella produce fenomeni davvero singolari. “I pianeti in orbite ravvicinate vengono coinvolti in un forte vento stellare magnetizzato dalla corona stellare“, hanno scritto gli esperti del Dipartimento di astronomia e astrofisica della Pennsylvania State University. In pratica i pianeti coinvolti in un’orbita stretta intorno ad una stella possono perturbare il flusso del vento magnetizzato. ”Questa energia in arrivo può riscaldare la cromosfera, producendo un punto caldo sulla superficie della stella, che può causare variabilità che viene modulata dal periodo orbitale del pianeta.” Le interazioni magnetiche tra Gliese 1151b e la sua stella ospite sono la probabile fonte di emissioni radio a bassa frequenza recentemente rilevate da questo sistema.
