L’idrazina scoperta da Cassini potrebbe essere il risultato dell’impatto di frammenti di Titano.
Le analisi dei dati di Cassini hanno consentito agli esperti di scoprire la presenza di idrazina sul satellite di Saturno Rea. Si tratta di un composto chimico essenziale per la vita, come annunciato dalla Open University in Gran Bretagna, autrice dello studio. Sorvolando il satellite di Saturno, ad una distanza di circa 1.000 chilometri, la sonda ha rivelato una sostanza in grado di assorbire la lunghezza d’onda 184 nm, nel lontano ultravioletto. Secondo gli esperti, l’ipotesi più plausibile è la presenza di idrazina, una sostanza composta da azoto.
L’origine della presenza di questa sostanza sulla luna di Saturno è da ricercare nella geologia e nella topografia del secondo satellite più grande di Saturno. Si tratta di una superficie ricca di crateri, prodotti da impatti provenienti da nord-sud, prodotti da materiali provenienti da altri satelliti di Saturno come Titano che presenta un’atmosfera in cui la percentuale di azoto risulta molto alta. La nascita dell’idrazina potrebbe rappresentare, dunque, il risultato di una reazione chimica con ghiaccio, ammoniaca e azoto provenienti dal più grande satellite di Saturno. In pratica, tempi relativamente recenti, una significativa quantità di materiale dal più grande satellite di Saturno contenente azoto mentre le reazione chimica ha prodotto la formazione di idrazina su Rea.