La variante è stata individuata nel gene codificante per la protezione accessoria Orf-6.
Una nuova variante del Sars-CoV-2 è stata scoperta da un team di ricerca dell’Università Statale di Milano in uno studio reso noto su ‘’Emerging Microbes & Infections’’. Secondo i primi dati, la mutazione è stata individuata nel gene codificante per la proteina accessoria Orf-6. Lo studio della sequenza dei diversi isolati di coronavirus ha inoltre evidenziato la grande importanza che rivestono le mutazioni che il virus introduce casualmente nel suo processo di replicazione e che, a volte, aumentano il potenziale replicativo e di “evasione” sul nostro sistema immunitario. Nella gran parte dei casi, le mutazioni indicate come determinanti per il tasso di infettività virale sono state individuate nella proteina Spike, ovvero l’area esterna del virus, che ricopre la funzione di recettore.
Nel caso individuato dal team di esperti milanesi, la notevole alterazione della proteina Orf-6 non riguarda direttamente il grado di infettare del virus, ma rappresenta un fattore che può modificare i processi patogenetici dell’infezione Covid-19. Dato che il ruolo che ricopre questa proteina nel sistema di replicazione del virus è di modulare la reazione immunitaria dell’ospite, interferendo con la produzione degli interferoni, la modificazione potrebbe produrre conseguenze sulla diffusione del virus nel l’organismo infetto e sull’evoluzione della patologia.