Il cetaceo aveva una lunghezza di oltre 23 metri. Ancora da chiarire la cause della morte.
Era il 14 gennaio scorso quando un piccolo esemplare di balenottera comune venne avvistato nei presi di Sorrento mentre si avvicinava al molo sbattendo il rostro e procurandosi vistose ferite. Un comportamento inusuale che ha spinto i biologo ad una ricerca in mare. In acqua, però, gli esperti hanno individuato un’enorme balena senza vita, “una delle più grandi” balene mai trovate nel Mediterraneo secondo la Guardia Costiera. Dopo un lungo e difficoltoso trasporto verso il porto di Napoli, dove è stata analizzata, gli esperti hanno effettuato la necroscopia, durata ben 13 ore, grazie alla quale hanno scoperto come la grande balenottera non fosse la madre del piccolo. Quest’ultimo, ancora in fase di allattamento, è purtroppo destinato a morte certa, senza la presenza della madre.
Tornando al corpo del cetaceo analizzato a Napoli, gli esperti non hanno individuato “lesioni macroscopiche che possano far pensare a una collisione con una nave o a una cattura accidentale con un attrezzo da pesca”. Nello scheletro sono state individuate le tracce di spondilosi delle vertebre lombari, forse legata al processo degenerativo cronico legato all’invecchiamento o a qualche patologia infettiva “Risposte più precise – aggiungono gli esperti del CERT (Cetaceans strandings Emergency Response Team) – potranno venire dalle analisi di laboratorio. Una delle ipotesi più plausibili, al momento, è la presenza del morbillivirus, una delle cause più ricorrenti di morte dei cetacei.