Secondo lo scienziato Pekka Janhunen un satellite orbitante intorno a Cerere garantirebbe le condizioni di vita.
Quando venne scoperto, nel 1801, dall’osservatorio di Palermo, Cerere venne definito come “l’ottavo pianeta” del Sistema Solare. Oggi sappiamo che questo piccolo oggetto spaziale è l’asteroide più esteso del nostro Sistema Solare, tanto da assumere la denominazione di pianeta nano. Secondo gli esperti l’ottavo pianeta potrebbe essere, in futuro, abitabile grazie ad un satellite artificiale orbitante. L’astrofisico Pekka Janhunen del Finnish Meteorological Institute di Helsinki, ha proposto la colonizzazione spaziale di Cerere mentre tutti hanno gli occhi puntati su Marte. Il satellite sarebbe composto da diversi habitat cilindrici collegati fra di loro. In ogni di questo habitat potrebbero vivere 50.000 persone, in un’ambiente simile a quello terrestre con una gravità simile alla Terra. Secondo Pekka Janhunen sarebbero sufficienti 15 anni per trasferirci.
Ma perché proprio Cerere? Secondo l’esperto sono numerosi i vantaggi di questo piccolo corpo celeste. La distanza dal nostro pianeta è simile a quella che ci separa da Marte, ma è soprattutto la presenza di azoto a favorire lo sviluppo di un’atmosfera da creare in orbita (l’atmosfera terrestre è, infatti, composta da circa il 79% da questo gas). L’idea di Janhunen è nata dal limite che pone la colonizzazione del pianeta rosso derivante dalla ridotta gravità presente sul pianeta. “La mia più grande preoccupazione è che i bambini, in un insediamento marziano, non potrebbero svilupparsi in maniera sana. Perciò, ho cercato un’alternativa che potesse garantire una gravità simile alla Terra ed un mondo interconnesso“.