Secondo la teoria avanzata da Peter Brannen, esperto di scienze planetarie nel suo libro ”The End of the World”.
I dinosauri, o meglio che ne rimaneva, avrebbero viaggiato nello spazio raggiungendo la Luna ed addirittura Marte. Ad avanzare l’ipotesi è un libro “The End of the World”, scritto da Peter Brannen. Nella pubblicazione, il giornalista, specializzato in scienze planetarie, analizza in dettaglio le cinque grandi estinzione di massa che si sono verificate nel corso della storia del nostro pianeta. Pubblicato nel 2017 il libro è diventato negli ultimi giorni ”virale” dopo che un estratto è stato pubblicato sui social media. Secondo l’eccentrica ipotesi proposta dal giornalista scientifico Peter Brannen, i resti di dinosauri potrebbero aver viaggiato su altri pianeti del Sistema Solare dopo l’evento di estinzione del Cretaceo -Paleogene avvenuto circa 66 milioni di anni fa. ”Una roccia più grande del Monte Everest ha colpito il pianeta Terra viaggiando venti volte più velocemente di un proiettile. Nella sua discesa quasi istantanea – scrive Brannen nel suo libro – ha compresso l’aria sottostante così violentemente da riscaldarla più del Sole”.
In sostanza il giornalista suggerisce che la collisione abbia spinto i dinosauri, in una sorta di catapulta, nello spazio. Secondo Brannen l’asteroide ha gettato nello spazio enormi volumi di terra, insieme a ciò che restava dei dinosauri. Per quanto possa sembrare folle, questa non è la prima volta che viene proposta un‘ipotesi così stravagante. Nel 2013, gli scienziati della Penn State University negli Stati Uniti hanno condotto uno studio in cui si presumeva che tracce di vita fossero state inviate nello spazio a seguito della collisione di asteroidi. “Abbiamo scoperto che la roccia in grado di trasportare la vita è stata probabilmente trasferita dalla Terra e da Marte a tutti i pianeti terrestri del sistema solare.” Qualsiasi missione per cercare la vita su Titano o sulle lune di Giove dovrà prendere in considerazione prima se il materiale biologico sia di origine indipendente o il prodotto da eventuali sostanze biologiche giunte dalla Terra ” ha concluso Rachel Worth, autrice principale dello studio.