25 milioni di iscrizioni a Telegram a 5 milioni a Sygnal dopo che WhatsApp ha annunciato delle modifiche sulla condivisioni dei dati.
Secondo Pável Dúrov, fondatore di Telegram ‘‘potremmo essere testimoni della più grande migrazione digitale nella storia umana”. Le parole del giovane sviluppatore russo, pubblicate sulla sua piattaforma di messaggistica, giungono dopo “un massiccio afflusso di nuovi utenti a Telegram” registrato negli ultimi giorni. Secondo Dúrov una delle prime conseguenze del fenomeno è l’iscrizione di due presidenti, il brasiliano Jair Bolsonaro e il turco Recep Tayyip Erdogan. Nel post Durov ha confessato di “sentirsi onorato che i leader politici, così come numerose organizzazioni pubbliche, si fidino di Telegram per combattere la disinformazione. A differenza di altre reti – aggiunge – Telegram non utilizza algoritmi non trasparenti, di conseguenza, i canali di Telegram sono l’unico modo diretto per gli opinion leader di connettersi in un modo affidabile con il loro pubblico”. Durov ha spesso definito la sua app “un progetto, non un’azienda”, realizzato per creare uno spazio “libero da controllo” mentre l’economia digitale diventava sempre più legata ai grossi player statunitensi. Telegram, infatti, non fa utili, a differenza dei colossi di internet.
Negli ultimi giorni una ”massiccia migrazione” di utenti è stata registrata in seguito alle modifiche ai termini di servizio sulla privacy di WhatsApp, da accettare prime dell’8 febbraio. Anche se il provvedimento non riguarda i paesi europei, molti utenti di tutto il mondo hanno deciso di ricercare app considerate più attente alla privacy come, appunto, Telegram e Signal. Quest’ultima è risultata temporaneamente inaccessibile, dopo l’iscrizione, nella giornata di venerdì, di milioni di utenti; un vero e proprio record che ha provocato il blackout dell’app.
Fonte: https://t.me/durov/148