L’esplosione ha colpito Marte ed è stata registrata dalla Stazione Spaziale Internazionale e da diversi satelliti.
Senza che ce ne rendiamo conto, la Terra è colpita quasi quotidianamente dalle radiazioni gamma provenienti da potenti esplosioni che si producono nello spazio. In alcuni casi queste esplosioni sono lievi ed hanno una breve durata, ma a volte un fenomeni estremi raggiungono la nostra galassia, con un’energia che fa impallidire quella del Sole. Si tratta dei lampi gamma, GRB (Gamma Ray Bursts) gli eventi più potenti ed energici dell’universo. Nel mese di aprile uno di questi fenomeni è stato catturato dagli strumenti di tutto il mondo. GRB 200415A (questo è il nome che gli esperti hanno dato all’evento) è un potente raggio gamma che, secondo gli esperti di Nature Astronomy, proviene dallo stesso punto dal quale, in passato, ci aveva raggiunti un GRB di dimensioni inferiori, prodotto da una magnetar (un tipo di stella di neutroni), che si trova, in termini cosmici, molto vicino alla nostra posizione. La distanza dalla magnetar è, infatti, di circa 11,4 milioni di anni luce, uno spazio inferiore rispetto alla maggior parte dei GRB finora conosciuti.
“Il nostro Sole è una stella molto comune”, dice Soebur Razzaque dell’Università di Johannesburg e autore principale dello studio. “Quando muore, diventerà più grande e diventerà una gigante rossa. Dopodiché, collasserà in una piccola stella compatta. chiamata nana bianca. Ma le stelle che sono molto più massicce del Sole hanno un finale molto diverso “. Infatti, prosegue il ricercatore, “quando queste stelle massicce muoiono, esplodono in una supernova. Ciò che rimane dopo è una stella molto piccola e compatta, larga appena 20 chilometri, chiamata stella di neutroni. Ed è così densa che un solo cucchiaio del suo materiale peserebbe molte tonnellate sulla Terra“. Il lampo avvistato alle 4:42 (ora di New York) il 15 aprile 2020, era un gigantesco bagliore di GRB, passato prima attraverso Marte, registrato dai satelliti e dalla Stazione Spaziale Internazionale in orbita attorno al nostro pianeta. E’ avvenuto ”così vicino” che avrebbe potuto causare interruzioni nella ricezione dei telefoni cellulari sulla Terra. Un’esplosione durata appena 140 millisecondi, un semplice battito di ciglia durante il quale però si è sprigionata un’energia equivalente a quella di milioni di soli. GRB 200415A è esplosa da una magnetar situata nella galassia NGC 253, nella costellazione dello Scultore. Una novità, visto che, fino ad ora, la stragrande maggioranza dei GRB conosciuti era stata ricondotta a oggetti molto diversi: supernove o stelle di neutroni in orbita l’una sull’altra. Ma pochissimi provenienti da una magnetar.